Visite e percorsi di grande interesse paesaggistico e culturale in cammino lento in Friuli Venezia Giulia, intorno al lago di Barcis (PN) in Valcellina, nella terra di antiche borgate sulle pendici dei monti delle Dolomiti Friulane. Immagini, osservazioni e visite ecologiche e culturali in cammino lento nel territorio vallivo e pedemontano della Valcellina, intorno a Barcis, centro turistico delle Prealpi Carniche noto per la bellezza dell'ambiente in cui è immerso, racchiuso tra lago e montagne che seguono i ritmi della natura ed il fluire delle stagioni con luci e colori cangianti nel cielo, nella terra, nelle acque. La natura di questo ambiente, l'autenticità degli insediamenti umani risalenti al medioevo, le peculiarità della vita e delle tradizioni delle genti che lo hanno abitato con amore e con fatica finché hanno potuto, ha ispirato negli ultimi due secoli anime sensibili e creative, ha dato i natali a poeti e letterati, ha ammaliato fotografi paesaggisti ed ancora oggi costituisce un luogo di riferimento per artisti provenienti da vicino ed anche da molto lontano, che ogni anno creano poesia, letteratura, pittura, fotografia, musica, ed offrono un grande contributo culturale e sociale che si espande con forza centripeta ed attira visitatori che si innamorano.
Barcis è un epicentro di bellezze naturali ed antropizzate, ma ancora non fruisce del turismo davvero sostenibile ed equilibrato che merita, a causa dell'afflusso e del passaggio di troppi veicoli che, soprattutto nei fine settimana tardo-primaverili ed estivi, inquinano con fiumane di auto e moto i suoi spazi stretti, antichi, intrisi di atmosfere che dovrebbero essere gustate in silenzio e con rispetto, in punta di piedi, sostando presso le architetture emergenti, sul lungolago, presso le fontane, nelle osterie e nelle botteghe tipiche. La piccola comunità barciana, composta da poche anime in prevalenza datate, è accogliente e riservata, oggi come in passato è forte, dignitosa, sensibile e delicata, nutre per la propria terra un amore profondo, ancestrale; vive senza rassegnazione disagi connessi alla fragilità idrogeologica del territorio, dominato dalla violenza naturale del Torrente Cellina che corre giù dalle vette delle Dolomiti Friulane, ne sgretola le rocce e trascina a valle volumi inquantificabili di ghiaie.
La gente avverte la desolazione connessa allo spopolamento lento e costante sia del centro che delle borgate, laddove la vita sociale si è progressivamente spenta per effetto dell'emigrazione; in un secolo e mezzo gli abitanti di Barcis si sono ridotti da quasi due migliaia a circa due centinaia; questa gente desidera far sentire la sua voce, conservare e trasmettere continuità vitale alle proprie memorie e tradizioni, dare visibilità senza invasione agli angoli più belli ed inediti delle sue borgate, ormai in prevalenza non stabilmente abitate e/o disabitate.
Gli sforzi e le iniziative di alcuni imprenditori locali e degli enti che li sostengono sono in atto per la risistemazione e messa a coltura di alcune aree, che fino a pochi anni fa erano abbandonate ed invase da fitta boscaglia, e che oggi sono predisposte con prati a sfalcio per il pascolo, con capre, asini, animali da cortile, arnie, e con sedi di attività agricolo-casearie che erano scomparse da mezzo secolo.
Per i visitatori che non conoscono ancora i luoghi o che desiderano rivisitarli, ho proposto alcune descrizioni illustrate di camminate nelle borgate di Barcis attestate sulle pendici montane ed affacciate sulla valle, con osservazioni di paesaggi, architetture emergenti e/o spontanee (chiesette, antiche abitazioni in cortina, rustici isolati) e manufatti frutto di arte popolare (capitelli, edicole votive, fontane) che si incontrano lungo le vie, con richiami ad eventi storici significativi, con riferimenti bibliografici e cartografici, e con esposizione di memorie di vita vissuta raccontate da anziani del luogo che si sono resi disponibili per le interviste.
I percorsi sono brevi, agevoli, alla portata di tutti; potrete fare una camminata ecologica e culturale in solitaria, in coppia o in famiglia, anche con bambini e ragazzi, personalizzando a piacimento i tempi di percorrenza e la durata delle soste per osservare, fotografare, filmare, disegnare, dipingere, scrivere, meditare, incontrare le persone del luogo e scambiare due chiacchiere. Queste esperienze saranno di grande beneficio sia per i camminatori, in termini di salute e di conoscenza, sia per le genti del luogo, che gradiranno visite di chi apprezza il territorio con compostezza, vi si immerge, ne divulga le bellezze.
In questi tempi difficili il turismo sostenibile fuori porta, con esperienze multisensoriali nello spazio reale e con richiamo di memorie del passato, può diventare attività di evasione e di ristoro psico-fisico.
Le mie descrizioni guidano passo dopo passo, con brevi note scritte e tante immagini, foto e cartografie. E' molto facile seguirle e portarle con sé in cammino, su carta o su tablet o su cellulare. La tecnologia offre la possibilità di gustare una passeggiata virtuale anche a chi è costretto a casa o non può spostarsi dal proprio comune, a chi si sente solo con un dispositivo tra le mani, e desidera un diversivo di luce e di speranza, in attesa di tornare all'aperto a camminare.
Francesca Aiello.
Ringrazio gli enti
e le associazioni patrocinanti:
Se questo
assaggio del cammino ti è piaciuto, e se ti fa desiderare di percorrerlo, di
individuarlo sulle mappe così come è oggi e come era in passato, di leggere
qualche notizia sulla storia dei luoghi e di vedere altre foto, clicca sui links sottostanti per visualizzare le anteprime dei 2 volumi:
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ARCHITETTURE-CAMMINO
(logo di Irene Munzù)
i libri di ARCHITETTURE-CAMMINO si trovano anche presso:
- Libreria Moderna a Spilimbergo (PN);
- libreria Venier a Maniago (PN);
- edicola a Barcis (PN);
- studio TA Grafico a Barcis (PN).
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