Post

PEDI-BUS. Un mondo vicino/lontano, note in viaggio dalla pianura pordenonese alla remota Val Pentina, Prealpi Carniche, Friuli Venezia Giulia

Immagine
  Era un giorno di sole verso la fine della piovosissima primavera 2024, sotto le Alpi del nord-est d'Italia.  Avevo un biglietto di viaggio ed un gran desiderio di andare fuori porta in modo alternativo, in solitaria, in cerca di natura, silenzio, cammino, libertà, pace.  Scarpe, zainetto, cibo leggerissimo, acqua, impermeabile.  Di mattina presto lo stradone a Pordenone era deserto, mentre salivo sul bus diretto verso le montagne, che si stagliavano sull'orizzonte a nord, incombenti, con quel profilo familiare che una visibilità atmosferica perfetta esaltava nel colore verde intenso della vegetazione, pronta ad esplodere all'approssimarsi del solstizio, dopo i temporali notturni. Sul fondo del bus c'erano varie persone, l'autista guidava con rara dolcezza, e seduta davanti mi sentivo in piacevole compagnia; osservavo dall'alto il paesaggio, notando tanti particolari che alla quota bassa delle auto non sono ben visibili. Mi è sempre piaciuto viaggiare da sola,

BUON ANNO 2024 DA: "ARCHITETTURE-CAMMINO" tra il Mediterraneo e le Alpi - Cammini nei territori e nella memoria di piccole comunità, recuperando l'oralità, Italia

Immagine
  Francesca - informazioni Benvenuti nel mio progetto di ricerca sperimentale e di pubblicazioni:   "ARCHITETTURE-CAMMINO" L'idea di questo progetto è cresciuta con me, mi ha accompagnata sin dalla giovinezza, archiviata tra i desideri più profondi e difficilmente perseguibili nella quotidianità di lavoro e di carriera professionale, di famiglia e di varie vicissitudini; ad un certo punto, una decina di anni fa il desiderio è emerso, pian piano, e poi è esploso prepotentemente. Ho deciso di perseguirlo, prima come hobby e poi con l'impegno di un secondo lavoro, perché mi sono resa conto che il tempo della vita spesso è un ostile nemico se lo lasciamo trascorrere senza farcelo amico, cioè senza viverlo con intensità mentre la sabbia scorre inesorabilmente nella clessidra... Camminando ho concepito la bozza di questo logo, che sintetizza in modo semplice lo spirito del mio stile di vita essenziale, delle mie passioni e del mio progetto di ricerca: camminare per scoprire

CAMMINO NEL PAESE, VERSO LA CHIESETTA TRA I PRATI E LA FAGLIA, Andreis (PN), Dolomiti Friulane, Friuli Venezia Giulia

Immagine
  CAMMINO NEL PAESE, VERSO LA CHIESETTA TRA I PRATI E LA FAGLIA, Andreis (PN), Dolomiti Friulane, Friuli Venezia Giulia. Il paese di Andreis, annidato tra le prime montagne del massiccio delle Dolomiti Friulane che si estende sconfinato nel cuore del Friuli occidentale, è un piccolo mondo appartato, distante pochi chilometri dalla pianura, ma immerso in una dimensione lontanissima da quella delle realtà urbanizzate. Una lunga galleria, che attraversa il Monte Fara, immette il visitatore in una valle verdeggiante dominata da montagne rocciose, impervie e strapiombanti, disposte a corona intorno ad un paesino raccolto, attestato su un pianoro elevato, esposto a sud.  Ad Andreis non si passa percorrendo velocemente la strada SR 251 della Valcellina, ma si sceglie di andare appositamente, deviando ed attraversando una strada di fondovalle che costeggia il torrente Alba e che poi si inerpica verso la sommità dell'altura sulla quale si estende il pianoro. Il paese, risalente all'alto

CAMMINI TRA BORGHI E SENTIERI, ALLA RICERCA DI MARE AUTENTICO E CALETTE SPECIALI - RICORDI DI UN PASSATO RECENTE. Massa Lubrense, Penisola sorrentina, Punta Campanella e dintorni

Immagine
  CAMMINI TRA BORGHI E SENTIERI, ALLA RICERCA DI MARE AUTENTICO E CALETTE SPECIALI - RICORDI DI UN PASSATO RECENTE. Massa Lubrense, Penisola sorrentina, Punta Campanella e dintorni Anni '70. Ero bambina. In estate i bagni di mare erano grandi occasioni per camminare alla ricerca di calette frequentate da persone tranquille, senza folla di bagnanti. L’estrema propaggine peninsulare della terra Lubrense ha un lunghissimo sviluppo litoraneo ma ha poche spiagge, prevalentemente strette, piccole oasi di ghiaietto o di sassolini tondeggianti, incuneate tra scogliere e promontori scoscesi, spesso non agevolmente accessibili. In quegli anni in tutta la penisola sorrentina era in atto l’assalto selvaggio alle coste del turismo balneare di massa; le poche spiagge un po' più ampie erano lottizzate da stabilimenti impiantati senza soluzioni di continuità, che lasciavano liberamente disponibile per il passaggio solo una sottilissima striscia di battigia. Le barche in legno (i “gozzi”) dei p